venerdì

Il regalo più grande (25 febbraio 2010)

Ho fatto tutto, prima di partire?
ho preparato tutto, ma ho fatto davvero tutto?
No, manca una cosa...

Chiamarla.
Voglio chiamarla.
Lei.
La ragazza con la quale sarei dovuto diventare una cosa sola
Con la quale avrei dovuto mettere su famiglia.
Lei, che diceva di amarmi tanto.

Quando una persona dice di amarti, per me è per sempre, anche se dopo finisce.
Sono due anni che non la sento, non so più niente di lei.
Lei non ha saputo più niente di me.
Non sa che mi è successo tutto quello che mi è successo.
E' viva? Sta bene? abita nel solito palazzo, dove innumerevoli volte andavo a prenderla per uscire?
Oppure no?
Non importa, la devo chiamare e metterla al corrente di questa cosa. E' giusto che lei sappia, lei era la mia metà, glielo voglio dire, e se mi sbatterà il telefono in faccia, pazienza.
Mentre la chiamo, mi girano in testa tanti pensieri. E adesso che le dico? Cara, come stai, tutto bene? sai, non ci sento più, la mia vita praticamente non esiste più, dovrò fare questo e quest'altro, e poi......
Ma capirà?
La chiamo (Dio benedica gli sms, lei non ne ha bisogno, ci sente perfettamente, per fortuna).
E' tutta contenta di risentirmi, carissimo, che sorpresa, come stai, tutto bene?
Mogio mogio, le racconto tutto quanto.

E lei risponde...sai, anche a me sono capitate tante cose in questi due anni....
E mi racconta la storia più incredibile , assurda, stupefacente che io abbia mai sentito, mi accorgo di piangere come un bimbo, seduto in poltrona, mi accorgo della lacrime che scendono sulle guance, ma non mi importa niente.

Capisco che non la vedrò più, ma capisco che l'ho ritrovata.
Mio piccolo Tesoro, chi avrebbe mai pensato che il destino avrebbe avuto in serbo per noi due un finale del genere... siamo sempre vicini come allora. Anche se forse non ti vedrò più.
Caro mio, saremo sempre vicini, e anche se forse non ci vedremo più, ogni battito del mio cuore sarà per te.
Spengo il telefono, e mi asciugo le lacrime.
Sì, adesso sono pronto per andare.

"Il Signore non toglie una gioia ai suoi figli, se non per darne in cambio una ancora più grande"

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