domenica

Tre su Cinquanta (18 febbraio 2010)

Torno dalla logopedista, non quella mia di 35 anni fa, ovviamente, ma una che conosco da molto tempo, e che ormai mi conosce parimenti bene.
Le espongo tutti i miei problemi, le comunico la mia decisione di farmi l'orecchio bionico.
Lei è entusiasta e curiosa al tempo stesso. Con i bambini piccoli va benissimo, dice, ma con gli adulti? E' un grosso punto interrogativo.
Vedo come tutti pezzi si incastrano l'un con l'altro. Quello che mi è stato detto all'ospedale, quello che mi dice la logopedista.....tutto alla fine torna.

Facciamo un pò di valutazioni per vedere a che punto mi trovo.
Riconoscimento presenza/assenza di suono, identificazione, discriminazione, riconoscimento.
Risultato prossimo allo zero dappertutto. Nemmeno la distinzione tra voce maschile e femminile, riesco a cogliere.
Avvilente. Una cosa è sapere che "non ci sento", un'altra è vedere questa mancanza disegnata, scritta, tracciata su carta, con dimostrazioni pratiche e concrete.
La tua incapacità, ufficialmente certificata.

L'ultimo esercizio è quello del riconoscimento delle parole. Cinquanta parole vengono pronunciate alle mie spalle, e le devo ripetere per vedere se le ho "capite".
Risultato: tre parole azzeccate su cinquanta, di cui due articoli (il /la).
Vogliamo dirla tutta? Con un risultato del genere, è come se si partisse dal nulla.
La logopedista mi congeda dicendo che fra un anno, dopo l'operazione, vuole che io arrivi a cinquanta su cinquanta. Ci metterei la firma....
Bene, questo è il punto di partenza: tre su cinquanta.
Ma per me, per come si sento adesso, è come se fosse zero su cinquanta.

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